martedì 1 dicembre 2009

castelli di sabbia


“Il più grande mistero nel crac finanziario di Dubai non è perché il sogno del deserto si è trasformato in un incubo, ma perché ci ha messo così tanto”, scrive il Guardian. Oggi laborsa di Abu Dhabi ha perso più di otto punti e il titolo Dubai World 15. E domani non andrà meglio, dopo la notizia che il governo non si assumerà la responsabilità dei debiti di Dubai World, società completamente controllata dallo stato.
La stampa britannica segue la crisi di Dubai con molta attenzione, visto che molti inglesi vivono o fanno affari negli Emirati. E spiega che la crisi viene da lontano, e che molti hanno solo fatto finta di non vederla arrivare. “Fin dall’inizio della crisi dei mutui negli Stati Uniti, la stretta internazionale sui prestiti ha portato allo scoppio di alcune bolle finanziarie nel mondo, come quella in Islanda o in Gran Bretagna. Ma altre ci hanno messo un po’ di più. A Dubai, i costruttori dei grattacieli si erano resi conto che sarebe stato difficile terminarli e venderli, e che i costi delle case stavano crollando. Ma hanno preferito andare avanti lo stesso, nella speranza di un miglioramento”.
Ma le cose non sono andate come speravano e ora, secondo le banche internazionali, la società Dubai World deve affrontare un buco di 60 miliardi di dollari. A Dubai il tempo degli arcipelaghi a forma di planisfero e degli alberghi sospesi sull’acqua sembra sempre più lontano.
tratto da: internazionale

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