venerdì 22 gennaio 2010

democrazia

io,attraverso questo blog ,dichiaro di credere nella democrazia,cioè nella più ampia partecipazione da parte di tutti alla vita politica della nazione,della regione,del comune,del quartiere.Allora non capisco una cosa: negli Stati Uniti D'America dove vige una repubblica presidenziale,cioè dove il presidente ha ampi poteri su tutto,la "cosiddetta riforma sanitaria"deve passare attaverso i rami legislativi del paese(Camera dei rappresentanti e Senato)e non è cosa certa e sicura il suo approdo finale alla vittoria;un paese,gli U.S.A.,dove la elezione di un senatore Repubblicano al posto del defunto Democratico Ted Kennedy  mette in crisi i progetti futuri della attuale amministrazione presidenziale.
In Italia ,dove è una repubblica parlamentare,c'e qualcuno che si lamenta che le sue "riforme"debbano passare per il Parlamento,per il Senato.Riforme importanti devono interessare,devono essere discusse dal più ampio numeri di persone,anche se questo significa un rallentamento nel procedere delle riforme:questo è il significato della democrazia.Se le riforme vanno impostate dall'alto da un ristretto numero di persone non è democrazia...
Misteri dell'animo umano...

giovedì 21 gennaio 2010

che sta succedendo ad internet?






L'attacco cinese che ha investito Google ha portato il governo tedesco a diraramare un comunicato con il quale sconsiglia vivamente l'uso del browser Internet Explorer, ritenuto il principale responsabile della penetrazione illecita nei server di BigG.

L'avviso del Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik (BSI), l'organo federale preposto alla tutela della sicurezza informatica, indica la falla zero-day sfruttata dai cracker cinesi come ragione primaria per abbandonare IE: esattamente la stessa ragione che ha indotto il suo equivalente francese, il Centre d'Expertise Gouvernemental de Réponse et de Traitement des Attaques informatiques, a fare lo stesso.

La versione 6 di IE, essendo la più datata, sarebbe quella esposta a maggiori rischi, mentre dovrebbe essere più complicato sfruttare lo stesso bug sulle release più recenti che, tuttavia, rimangono ugualmente scoperte dal momento che Microsoft non ha ancora rattoppato i suoi browser.
Il prossimo aggiornamento mensile è programmato infatti per il prossimo 9 febbraio: una finestra di tempo, giudicata dagli addetti ai lavori eccessivamente estesa, che potrebbe dare ai malintenzionati la possibilità di cogliere più agevolmente questa ghiotta occasione, soprattutto adesso che le modalità per completare l'exploit sono di pubblico dominio.

BigM non ha accolto in toto i proclami di BSI e, pur riconoscendo l'esistenza del problema, tende a minimizzare: "Sapevamo dell'esistenza di questa falla - ha dichiarato il portavoce di Microsoft in Germania, Thomas Baumgaertner - non si è trattato di un attacco verso utenti generici ma piuttosto di un tentativo di infiltrarsi da parte di persone altamente motivate e con un obiettivo specifico. Non c'è nessun pericolo per gli utenti ordinari e pertanto non siamo dello stesso avviso di BSI".

Interrogati sulla questione, gli esperti di cybersicurezza sarebbero concordi nell'affermare che l'esistenza del bug fosse nota già da qualche giorno e confermano la gravità del mancato intervento tempestivo da parte di Microsoft. A Redmond infatti si sono limitati a consigliarel'innalzamento delle misure di sicurezza interne del browser.

Dave Marcus di McAfee ha spiegato che l'exploit sarebbe altamente efficace nel caso, come quello che ha coinvolto Google, in cui sul PC attaccato venisse utilizzato IE6 su Windows XP: "Cambia tutto adesso che è disponibile su Internet - continua Marcus - un malintenzionato potrebbe tranquillamente installare software maligni inducendo la vittima a visualizzare una pagina Web confezionata per l'occasione". Graham Cluley di Sophos conferma la tesi di Marcus ponendo l'accento sul fatto che ormai il codice incriminato sia di pubblico dominio: "È possibile - ha spiegato - che chiunque voglia fare una prova".

Nel frattempo Google cerca di rimettere in carreggiata i rapporti con il governo cineseintavolando una discussione volta a risolvere gli attriti fra le due parti. BigG, che ha contemporaneamente avviato un'indagine interna per individuare una eventuale "talpa", vorrebbe smettere di censurare la versione locale del suo motore di ricerca, mentre Pechino continua a richiamare all'ordine le aziende straniere che operano sul suo territorio.

Microsoft dal canto suo si trova a dover far fronte ancora una volta ad una falla di sicurezzadel suo browser che è passata inosservata per i nove anni trascorsi dalla data del suo rilascio. Durante questo periodo non stati infrequenti episodi di cybercrimine in cui venivano messe in risalto alcune debolezze del browser made in Redmond, che negli ultimi anni ha iniziato a cedere parte della sua fetta di mercato a favore di altri software come Mozilla, Safari e, recentemente, Chrome.

fonte:Giorgio Pontico by punto informatico


sabato 16 gennaio 2010

avatar

Anche se non l'ho visto,la pelle mi dice che è molto bello questo Avatar:ecco una recensione tratta da Internazionale.In ogni caso ho letto la recensione di Mereghetti sul Corriere Della Sera e devo dire che è abbastanza favorevole al film.
Non è facile avere la pelle blu. Lo scoprirà l’eroe meticcio dello spettacolare film di James Cameron, quando sarà costretto a difendere un lontano pianeta dagli imperialisti terrestri, decisi a devastare un nuovo Eden. In parte favola ecologista, in parte Balla coi lupi intergalattico, in parte film fantascientifico ricco di azione, Avatar, primo film di Cameron dopo Titanic, ha un atteggiamento politico deciso e ogni tanto sembra proprio un polpettone, ma per tutta la sua lunga durata non è affatto noioso. Considerato il film più costoso della storia, Avatar riesce a dare vita al mondo lontanto dei Na’vi, una razza con la pelle blu, gli occhi dorati e il fisico slanciato, che vive in piena armonia con la natura sul pianeta Pandora. Purtroppo per i Na’vi, nel 2154 Pandora si rivela l’unica fonte di un minerale che può salvare la Terra da un disastro ambientale. A capo dell’armata che deve invadere Pandora c’è il colonnello Quatch (un eccellente Stephen Lang), che si servirà di Jake, un marine finito sulla sedia a rotelle dopo un incidente e disposto a diventare un avatar, un essere ibrido mezzo umano e mezzo Na’vi. Jake dovrà studiare i Na’vi da vicino, ma la sua missione in incognito è compromessa quando Neytiri, una guerriera Na’vi molto sexy, gli salva la pelle (blu) e gli fa conoscere più in profondità il suo popolo. Del resto gli avatar sono costretti a vivere un’esistenza spaccata in due. I Na’vi e gli avatar sono stati realizzati con la tecnica del motion-capture, che ormai consente la creazione di umanoidi abbastanza credibili. Diversi produttori di effetti speciali hanno lavorato per mettere in piedi un mondo suggestivo, che vale il prezzo del biglietto. Mentre non è altrettanto spettacolare il contributo della tecnologia 3d. Tutti gli attori compiono onestamente il loro dovere e anche se i dialoghi, qua e là, lasciano a desiderare, è difficile accorgersene calati nell’atmosfera epica del film.–Lou Lumenick, New York Post

venerdì 15 gennaio 2010

golden globe

Il 17 gennaio,a Los Angeles,verranno assegnati I Golden Globe,annuale premio assegnato al modo del cinema e della televisione dalla critica specializzata USA.
Ecco le nominations per quando riguarda il mondo delle serie tv americane

miglior telefilm drammatico
Big Love (HBO)
Dexter (SHOWTIME)
House (FOX)
 Mad Men (AMC)
True Blood (HBO)

miglior attrice in una serie drammatica
Glenn Close – Damages (FX NETWORK)
January Jones – Mad Men (AMC)
Julianna Margulies – The Good Wife (CBS)
Anna Paquin – True Blood (HBO)
Kyra Sedgwick – The Closer (TNT)

miglior attore in una serie drammatica
Simon Baker – The Mentalist (CBS)
Michael C. Hall – Dexter (SHOWTIME)
Jon Hamm – Mad Men (AMC)
Hugh Laurie – House (FOX)
Bill Paxton – Big Love (HBO)

miglior serie comica o musicale
30 Rock (NBC)
Entourage (HBO)
Glee (FOX)
Modern Family (ABC)
The Office (NBC)

miglior attore in una serie comica o musicale
Alec Baldwin – 30 Rock (NBC)
Steve Carell – The Office (NBC)
David Duchovny – Californication (SHOWTIME)
Thomas Jane – Hung (HBO)
Matthew Morrison – Glee (FOX)

miglior attrice in una serie comica o musicale
Toni Collette – United States Of Tara (SHOWTIME)
Courteney Cox – Cougar Town (ABC)
Edie Falco – Nurse Jackie (SHOWTIME)
Tina Fey – 30 Rock (NBC)
Lea Michele – Glee (FOX)

per saperne di più: golden globe
essendo appassionato di serie televisive USA seguirò l'andamento del premio.

giovedì 14 gennaio 2010

ancora su copenhagen



Il testo finale dell’Accordo di Copenhagen – promosso da USA, Cina, India, Brasile e Sudafrica, di cui la Conferenza ha “preso atto” – da un lato afferma che la temperatura globale “dovrebbe essere mantenuta al di sotto dei 2 gradi”, ma non definisce alcun obiettivo vincolante per ridurre le emissioni di gas serra e contenere l’innalzamento delle temperature del Pianeta.
E poi la delusione Obama! Il Presidente Usa ha cercato un accordo con i Paesi emergenti per convincere il Senato USA ad approvare una legge sul clima. Peccato che i tagli millantati siano davvero ben poca cosa: la riduzione delle emissioni del 17% (al 2020) è infatti una bugia, perché si riferisce alle emissioni USA del 2005 quando il background stabilito dal Protocollo di Kyoyo è quello del 1990. E, rispetto al 1990, i “tagli” USA sono un 3-4%: è stata anche questa mancanza di ambizione che ha fatto saltare il negoziato!
Pochi e confusi i segnali positivi: a Copenhagen si è stabilito un fondo che dovrebbe finanziare la conservazione delle foreste e ci sono stati impegni sugli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, che dovrebbero arrivare a 100 miliardi di dollari l’anno nel 2020. Ma non è chiaro se si tratta di risorse effettivamente aggiuntive, né chi e con quale meccanismo le dovrà stanziare.
Mentre i leader chiacchierano e ci prendono in giro, il nostro unico Pianeta va arrosto. Secondo le stime dell’IPCC – il comitato internazionale di scienziati che studia i cambiamenti climatici – con gli impegni già presi o in via di approvazione l’aumento della temperatura globale nel secolo, sarà di oltre i 3 gradi, con conseguenze catastrofiche e irreversibili sull’ambiente.
Al crimine ambientale si somma l’ingiustizia che hanno subito i nostri quattro attivisti del “red carpet” – Juantxo, Joris, Nora e Christian – che hanno passato le vacanze di Natale in prigione – ben venti giorni – per essersi “imbucati” alla festa della regina Margrethe II e aver ricordato ai leader mondiali le loro responsabilità per la difesa del clima. Ora i nostri quattro dovranno affrontare un processo e potrebbero subire un’ulteriore pena detentiva.
Possiamo ancora salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, ma più tempo perdiamo più sarà difficile rimediare. È necessario riprendere subito i negoziati: manca un quadro politico globale entro cui governare questo processo introducendo criteri di equità e solidarietà. Il prossimo appuntamento importante è per il 31 gennaio, data entro cui tutti i Paesi dovranno mettere nero su bianco i propri impegni di taglio delle emissioni. 

fonte:greenpeace
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