Diceva Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour (1810 – 1861), politico e uomo di stato italiano:”L'Italia del Settentrione è fatta, non vi sono più né Lombardi, né Piemontesi, né Toscani, né Romagnoli, noi siamo tutti italiani; ma vi sono ancora i Napoletani. Oh! vi è molta corruzione nel loro paese. Non è colpa loro, povera gente: sono stati così mal governati! E quel briccone di Ferdinando! No, no, un governo così corruttore non può essere più restaurato: la Provvidenza non lo permetterà. Bisogna moralizzare il paese, educar l'infanzia e la gioventù, crear sale d'asilo, collegi militari: ma non si pensi di cambiare i Napoletani ingiuriandoli. Essi mi domandano impieghi, croci, promozioni. Bisogna che lavorino, che siano onesti, ed io darò loro croci, promozioni, decorazioni; ma soprattutto non lasciar passargliene una: l'impiegato non deve nemmeno esser sospettato. Niente stato d'assedio, nessun mezzo da governo assoluto. Tutti son capaci di governare con lo stato d'assedio. Io li governerò con la libertà, e mostrerò ciò che possono fare di quel bel paese dieci anni di libertà. In venti anni saranno le provincie più ricche d'Italia. No, niente stato d'assedio: ve lo raccomando”. (citato daGiosuè Carducci in Lettere del Risorgimento Italiano.)Diceva Giuseppe Garibaldi (1807 – 1882), generale, condottiero e patriota italiano:”Per pessimo che sia il Governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto diDante: "Fare l'Italia anche col diavolo". (da Testamento politico)Diceva Giuseppe Mazzini (1805 – 1872), patriota, politico e filosofo italiano:” La coscienza umana ha decretato che il governo di Napoli, il governo del papa, il governo dell'Austria in Italia hanno meritato perire. Chi vibra il colpo è esecutore di quel santo decreto. Chi si frappone, si dichiara proteggitore del male. Un grido s'innalza dal core dell'umanità per dirgli : lasciate passare la giustizia di Dio.”
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