venerdì 2 luglio 2010

la marea nera contro la salute

La marea nera di petrolio della BP, oltre agli effetti immediati su ambiente, economia e turismo, rischia di causare gravi danni alla salute umana. In particolare quella dei lavoratori che sono costantemente a contatto con il greggio.L’organizzazione non profit statunitense Institute of Medicine ha organizzato una conferenza a Washington per discutere l’impatto dell’incidente della Deepwater Horizon sotto questo punto di vista.New Scientist, riportando i risultati della conferenza, elenca tutti i possibili disturbi causati dal greggio.L’esposizione ai fumi del petrolio crea danni immediati ma reversibili: irritazione a occhi, gola e pelle, mal di testa, nausea e sintomi simili all’influenza. Inoltre le crescenti temperature di questo periodo, miste agli effetti del greggio, aumentano sensibilmente il pericolo di insolazioni. Gli effetti più gravi sono però causati dalle componenti volatili cancerogene che possono alterare il dna umano, come il benzene.Tutti coloro che si espongono a questi fumi sono a rischio e, per ovvi motivi, i più danneggiati sono i lavoratori e i volontari che da settimane si stanno impegnando per pulire la zona. Non solo perché sono costretti a stare continuamente a contatto con le sostanze tossiche, ma anche perché, dovendo lavorare in molti e rapidamente, non sempre c’è il tempo di assimilare al meglio le procedure di sicurezza. Sono in particolare i volontari a essere i meno tutelati.Secondo una recente indagine di Propublica, un’agenzia giornalistica non profit di New York, dal 17 giugno si sono ammalati 307 lavoratori. Il triplo rispetto a quanto denunciato dalla Bp il 10 giugno. Secondo l’agenzia questo è dovuto sia all’aumento del numero di lavoratori sia a un ritardo nel registrare le malattie.fonte:internazionale

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