E' stupefacente come la legge elettorale non sia
vincolata di fatto da nessun articolo della Costituzione. I partiti, che
hanno scritto la Costituzione nel dopoguerra, in particolare la
Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, hanno preferito tenersi le
mani libere. La legge elettorale può quindi essere cambiata a ridosso delle elezioni,
riscritta dai segretari di partito come un abito su misura per favorire
il proprio raggruppamento, sottratta a ogni controllo da parte degli
elettori. I partiti, in caso di "emergenza", definita tale
ovviamente da loro, hanno persino il potere di spostare la data delle
elezioni per evitare la cacciata dal Parlamento. E' il rovesciamento della democrazia. La legge elettorale non può essere un giocattolo nelle mani di chi ne trae un vantaggio. I cittadini italiani devono decidere, attraverso una pubblica consultazione, le modalità con cui eleggere i loro "dipendenti".
Dovrebbe essere inserito nella Costituzione che ogni cambiamento alla
legge elettorale sia soggetto a referendum confermativo.
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