Ho visto su un documentario sul canale sky di national geographic e mi sono subito documentato...
Si pare proprio che prima o dopo andremo su Marte...
La Ad Astra Rocket Company, azienda che si occupa tra le altre cose di progettare e costruire motori per le future navicelle spaziali, ad ottobre ha eseguito con successo un test su uno dei propulsori più promettenti, il VASIMR, un motore al plasma che promette di accorciare i tempi di viaggio nello spazio e di fornire una nuova spinta verso l'esplorazione spaziale.
Il VASIMR (Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket) proviene da un progetto cominciato 30 anni fa. Nel 1979, infatti, Franklin Chang-diaz, addetto NASA, concepì il propulsore a magnetoplasma, che utilizza un fascio di microonde per scaldare un gas (come l’idrogeno, l’argon o il neon) e creare plasma ad alta temperatura. Il plasma, a questo punto, fuoriesce dal propulsore producendo una spinta nella direzione opposta del flusso ad alta velocità. Il VASIMR si compone di tre parti magnetiche, la prima riscalda il gas fino a realizzare plasma a 50.000 gradi Celsius, la seconda lo ‘energizza’ con onde elettromagnetiche portandolo alla temperatura di un milione di gradi. La terza parte converte questa energia in movimento (e velocità). Questa tecnologia non solo consentirebbe di ottenere velocità finora mai raggiunte, ma ridurrebbe il consumo di carburante, necessario per la spinta dei razzi, in modo significativo. Se consideriamo che la Stazione Spaziale Internazionale richiede ogni anno 7.5 tonnellate di carburante per poter mantenere la propria orbita (dato che, a causa della forza di attrazione della Terra viene pian piano trascinata verso la superficie del pianeta), con il sistema a magnetoplasma VASIMR saranno necessarie solo 0.3 tonnellate, una riduzione di oltre il 95%. Un altro vantaggio di questo motore è che gli elettrodi che generano microonde non sono in diretto contatto con il plasma, il che garantisce una durata superiore rispetto a qualunque altro design di motore ionico finora realizzato. Le limitazioni, come per molte delle promesse nel campo dell’ esplorazione spaziale, ci sono, e non sono del tutto trascurabili: il VASIMR è un motore che può essere usato solo nello spazio. La spinta che produce infatti viene definita “spinta gentile”, dato che si tratta di un flusso relativamente debole di plasma che non è in grado di vincere la forza di attrazione gravitazionale della Terra.
Un altro problema è che il motore funziona a energia solare (ottimo per missioni vicine), e per missioni a largo raggio occorrono più di 200MW di energia: solo un reattore nucleare può fornirne tanta. La Ad Astra, azienda che sviluppa e distribuirà commercialmente il VASIMR, prevede di montare il nuovo propulsore, della potenza di 200 kilowatt, sulla Stazione Spaziale nel 2013. In cantiere, infine, il progetto di un motore ancora più potente in grado di generare da 10 a 20 megawatt di potenza, che porterà i futuri astronauti su Marte in 39 giorni, invece che nei sei mesi previsti per il viaggio di andata sotto la spinta di combustibili tradizionali.
Dal sito della Ad Astra Rocket Company,la ditta che ha inventato e costruito questo portentoso motore
Il VASIMR rappresenta il futuro del trasporto translunare e interplanetario, nonché come propulsione in orbita intorno alla Terra. Superba la sua efficacia rispetto a quella di un razzo convenzionale chimico: permette di raddoppiare la massa utile per i viaggi verso la luna e la metà del tempo verso Marte. La sua struttura robusta consente di raggiungere livelli di potenza molto maggiore rispetto agli attuali sistemi di propulsione elettrica e promette maggiore durata.
fonte:fondazione idis.cittadellascienza.it
www.adastrarocket.com/aarc/
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